PREMESSA
Io appartengo a quella generazione cresciuta anche con i fumetti. Non che oggi non si leggano, ma negli anni ’90 era un modo assai utile per crescere e imparare ridendo e divertendosi.
Il mio fumetto preferito arrivava in edicola, allora come oggi, di mercoledì: Topolino.
In quel tascabile trovavi tanta filosofia e, alla fine, negli anni, ti legavi magari a un personaggio in particolare. Il mio preferito è sempre stato Paperone.
A lui non servono presentazioni, ma mi è rimasta impressa una sua frase, in una storia, alla richiesta di un papero giornalista che gli chiede: “Paperon dè Paperoni… che consiglio darebbe a chi ambisce ad essere come lei?” La risposta di Paperone, tanto eloquente, quanto completa: “Il mio primo e ultimo consiglio è: Mai dare un consiglio gratis”.
Paperone, si sa, è un sapiente investitore, non sarebbe potuto essere il papero più ricco del mondo, altrimenti. Semplicemente, con quell’appunto, ritiene evitabile dedicar tempo a chi, con molta probabilità, poco o nulla lo merita.
Ho usato questa semplice ma efficace storiella di apertura come metafora, per un fine ben preciso: Quando qualcuno ci chiama o ci incontra e caccia storie, insistendo con il “Ciclo Breve per le chiocciole” o “Baby Snail”, dovremmo velocemente congedarlo senza perdere tempo.
Invece, per nostra vocazione (sbagliata, se seguissimo la filosofia de Paperoni), spesso stiamo ore e ore a chiarire con dati alla mano, messe in guardia, spiegazioni…Ma coloro i quali ci hanno chiamato e che se ne escono con queste loro letture sui siti, video online ecc… rimangono in preda ad assurde e deliranti idee…tutte gonfie di aria fumosa e prive di ogni sostanza.
Ci rendiamo conto di un fatto: Oggi si rimane molto più accecati e si è disposti a dare più fiducia al marketing estremo, a comunicazioni urlate, che a dati oggettivamente concreti, misurabili con i fatti, la storia e il presente.
Oggi si è più disposti a credere che finti imprenditori, nati magari per caso, quindi non per merito e vera gavetta, siano i depositari di una verità, di un concetto che - tanto bravi, competenti e onesti quali vogliono sembrare, vogliono anche condividerla con il resto del mondo, questa loro verità, garantendo facili guadagni a tutti -
SVEGLIAMOCI PRIMA - UN PÒ DI STORIA
Trovo un pò utopico che qualcuno voglia regalarci qualcosa, il suo sapere, la sua grande innovazione; specialmente se per arrivare a un “grande successo e grandi guadagni”, non serva nulla di straordinario in pochissimi mesi.
La storia dei cicli brevi e dei Baby Snail, che ancora qualche anno fa i venditori originari chiamavano semplicemente “piccole”, è vecchia di almeno venti anni.
I bulgari, polacchi e ucraini per primi si erano messi a raccontare, anche sui primi social e qualche articolo di giornale estero, di questa storia, sempre in contrapposizione alla produzione classica dell’allevamento di Lumache. Tante le promesse già all’epoca e tanti che sono poi caduti in quelle trappole del marketing, dei facili guadagni ecc. Molti di questi “pseudisistemi” sono nati in Grecia, Spagna (diversi anche in Italia), ecc negli anni ’90/2000. Rimanevano aperti circa un anno, per poi chiudere miseramente, dietro i tanti, continui e crescenti problemi che sorgevano in un ginepraio di batteri, funghi, muffe e molto altro. Il tutto senza mai avere assistenza. Spariva ogni venditore, una volta completato l’”affare”, disinteressandosi dei problemi inevitabili che sopraggiungevano al turlupinato di turno.
Purtroppo, negli ultimi tempi, un soggetto che si è messo a fare il “capitano di azienda” con i soldi, i macchinari, la struttura e la storia degli altri, ha ritenuto che l’elicicoltura nuova, la 4.0 o la 5.0 come vien definita da tale personaggio, doveva proseguire proprio in questa direzione: Un ciclo veloce di produzione, lumache che vengono grandi facili facili con “alimenti speciali”, con un sistema rivoluzionario che inevitabilmente avrebbe cambiato per sempre la faccia di questo mondo. Infatti l’ha cambiata…in peggio.
È VELOCE UN CICLO BREVE?
Questo fantomatico ciclo definito “breve”, è tornato in auge in questi ultimi anni, come contrapposizione a quello che storicamente è definito Allevamento a Ciclo Naturale Completo.
Quest’ultimo, che negli anni è andato perfezionandosi sempre più, è divenuto nei decenni il sistema più diffuso in Italia e nel mondo perchè il suo ideatore, il veterinario cheraschese Gianni Avagnina, negli anni ’70 aveva intuito, sulla base della biologia del mollusco, quindi dei terreni, dei vegetali, dell’irrigazione e del clima, che le lumache potevano venir certamente allevate, ma con una serie di regole fondamentali che avrebbero portato una coltivazione di chiocciole ad essere produttiva in media in un anno/un anno e mezzo circa.
Per l’agricoltura un anno o anche due di attesa sono un tempo estremamente breve. Se pensiamo a colture come le piante da frutto, le olive e così via discorrendo, che chiedono oltre un quinquennio di attesa prima di raccogliere qualche frutto, ci rendiamo conto che l’elicicoltura a Ciclo Naturale Completo sia attività con risultati in media, tutto sommato, molto veloci.
Eppure, per chi fa del marketing e del guadagno spietato la sua regola, questa strada non è conveniente.
La filosofia di detti soggetti è: Vendiamo tutto e subito, illudiamo le persone che in poche settimane ottengono lumache grosse e pesanti, quindi vendibili. Facciamo credere loro che con impegni dimezzati e tanta farina “speciale”, otteniamo il triplo dei risultati avuti fino ad oggi.
Per cui buttiamo fango sul passato e premiamo su questa grande scelta. Ecco il pensiero, a grandi linee, di questi innovatori, troppo spesso improvvisati.
Ad ogni modo, appresso a questo personaggio squilibrato, che come dicevamo si è messo a fare il capitano di azienda senza soldi suoi - un mare di venditori del web, di gente nata negli ultimi due - tre anni, si è unita a questa storia del ciclo breve e dei baby snail. Ne son venuti fuori contratti con obblighi per il cliente al limite dell’inverosimile, spese esageratamente alte o, in alcuni casi, bassissime, con prospetti di guadagno anche di 4 volte l’investimento iniziale. Praticamente più che un affare, nella splendida teoria dei numeri sulla carta.
Ma poniamoci una domanda: Se fosse così facile e veloce quadruplicare questi soldi, non ci avrebbero già messo tutti il naso dentro? Comprese le banche, le assicurazioni e le multinazionali…
Il ciclo breve fa crescere più velocemente le lumache? Certo. Impiega pochi mesi davvero? Certo.
Ma attenzione! Tutto ha un prezzo. Una crescita così veloce significa aver prodotto un mollusco di base fragile, cresciuto troppo in fretta, quindi pieno di acqua, che non ha messo e prodotto fibra muscolare. Anche il guscio stesso della lumaca, cresce si, velocemente, ma non indurendo a sufficienza la conchiolina calcarea, rendendo quindi questa “casa della lumaca”, facilmente distruttibile. E questo perchè non si è nutrito il mollusco di vegetali, bensì si è fatto un uso esagerato di presunte farine speciali per elicicoltura (che poi speciali non sono). Senza contare, quindi, i costi annuali enormi per gestire questo tipo di impresa, portata avanti a queste condizioni e obblighi di acquisto da parte dei venditori.
ALTRE STORIE
Non vuole essere questa la sede o il testo nel quale ci mettiamo a sceverare e demolire ogni singolo aspetto di un concetto che di fenomenale non ha nulla, se non l’ingenuità estrema di coloro i quali cadono da illusi alle promesse campate molto in aria di questi venditori.
Se l’argomento vuole essere approfondito basta cliccare qui e scaricare i numeri 10 - 11 e 12 della nostra rivista helix - Elicicoltura Oggi, e leggere con attenzione quello che abbiamo scritto.
Quello che ribadiamo è di non cercare nella nostra Confederazione Italiana Elicicoltori e in Coclè un supporto o consigli a queste scelte assolutamente folli. La nostra filosofia mantiene e persegue un concetto coerente con la produzione zootecnia classica.
Nel mondo degli allevamenti non esiste, salvo opportune eccezioni, che ogni anno compro nuovo bestiame da far crescere e vendere. E’ un costo proibitivo e che impedisce a qualunque addetto ai lavori di espandersi, anzi, l’attività viene chiusa in pochi anni perché ci si perde sempre più. Diventa un gioco al massacro, a conti fatti.
IN AGRICOLTURA LE NOVITA’ SI ANNUNCIANO E SI RENDONO UFFICIALI DOPO ANNI DI PROVE E RISULTATI
Molti individui privi di coscienza e ricchi di idiozia, ogni mattina si svegliano ed espongono - con i social, i media, videolezioni, corsi di formazione ecc - una o più loro follie quotidiane. Il più delle volte sono follie scopiazzate da altri. Queste idiozie raccolgono, a loro volta, abbastanza proseliti ingenui, che si bevono ogni goccia di follia proveniente da detti soggetti che spesso si presentano boriosi, squilibrati e grossolani.
Dobbiamo capacitarci che la campagna non è l’elettronica. La tecnologia si evolve ogni due ore. E’ un progresso, quello tecnologico, importante e che corre con tempi stretti e veloci.
Ma l’agricoltura vive di tempi Agrari. Sono periodi medio lungi, fatti di prove, esperienze, fallimenti e qualche successo. Ogni integrazione, nuova risorsa, opportunità, nel nostro caso viene attentamente analizzata e provata per anni, in più posti e contesti del mondo, prima di poterci esporre e dire: “ci siamo, abbiamo una bella novità che può essere sviluppata su larga scala”.
Fermo restante che questa storia del ciclo breve e delle baby snail è roba vecchia e già dimostratasi inutile, ma pur se fosse davvero una nuova idea…non si può inventare qualcosa oggi e farla divenire già domani la nuova regola… I risultati di tanta scelleratezza e fretta li spieghiamo sotto.
NE STIAMO PARLANDO A DISTANZA DI ANNI
Abbiamo deciso di pubblicare questa informativa solo ora, perchè a distanza di qualche anno dalla nascita di questa storiella rimpastata del ciclo breve e delle baby snail, se ne stanno vedendo i risultati; e sono tutti, alla fine, negativi. Per cui le nostre consapevolezze sono avvalorate dai fatti, ancora una volta.
Molti di quegli allevatori che hanno adottato questa metodologia, nel giro di 12 - 18 mesi, hanno chiuso e alcuni l’hanno fatto entro i primi 6 - 9 mesi dall’apertura dell’attività. Batteri che proliferano a causa delle farine, terreni poco o nulla gestiti, marcescenze, vegetazione gravosa…ed è solo una piccolissima parte dei problemi.
Buona parte di questa gente ci contatta, quasi ogni giorno, in preda a disperazioni e profondo sconforto su quanto gli sia o stia capitando.
Essere stati creduloni e aver regalato soldi a soggetti che vivono di queste e tante altre truffe, porta sempre a un fallimento. Che senso ha rincorrere gli “urlatori” che riempiono il web di post ridondanti con finte testimonianze, esagitate provocazioni ecc?
Se si vuole conoscere davvero un settore, se ne cerchi di comprendere la sua storia, gli albori e gli sviluppi.
Ascoltare chi blatera da 5 - 6 anni di continue “grandi rivoluzioni” ecc, senza poi mai averne fatte anzi, generando perlopiù disastri - e prendere per buono ciò che tali millantatori amano proferire su ogni piattaforma di comunicazione oggi disponibile - significa non essere consapevoli dell’attuale mondo che ci circonda, prendendo per buone quelle che potremmo definire “chiacchiere del web”
LA CONSAPEVOLEZZA DEVE ESSERE ALLA BASE
La maggior parte di ciò che attualmente si legge su qualunque argomento è spesso fasullo. Le Fake News sono ovunque e bisogna essere ormai capaci di riconoscerle. Convincersi, poi, che quanto letto in giro sia corretto, partecipare a un videocorso, un webinar e pensare di divenire conoscitori sapienti dietro i molti video dei social, YouTube ecc, è ancor meno produttivo.
Un argomento si studia e analizza nella sua totalità. Comprare libretti con scritto “alleva lumache fai da te”, fai “business con le chiocciole”, o altre storielle senza fondamenta che pullulano in rete, a cosa porta?
Si torni a compiere atti di consapevolezza, di vera ragionevolezza. Si seguano coscienziosamente le notizie nella loro storicità, attraverso fatti dimostrati.
Come sempre noi siamo a disposizione per ogni chiarimento. Da tanti anni teniamo i nostri annuali convegni internazionali, le giornate informative, pubblichiamo il giornale HELIX che porta spesso firme autorevoli e manteniamo, da sempre, il nostro concetto.
Giovanni Romano
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